Maria e l'Angelo - Cammimo per incontrare Dio

I Cercatori di Dio
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Maria e l'Angelo
L’incontro di Maria con l’Angelo è il riepilogo di tutta la sua vita contemplativa vissuta fino a quel momento; per Maria, però, il volere di Dio non appare ancora in tutta la sua chiarezza.
L’Angelo le appare, ma lo sguardo di Maria, attraverso di lui, arriva fino a Dio. Infatti,  l’Angelo è la manifestazione  palese e definitiva di Dio e lei è pronta a ubbidirgli, nella certezza che così ubbidirà a Dio.
Maria
L’Angelo, senza presentarsi, la saluta: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te». Queste parole impensieriscono Maria per la grande rilevanza del dono di Dio e, sebbene la sua grande umiltà la spinga ad acconsentire subito e senza riserve, ad accogliere tutto ciò che Dio le concede, non è facile.
Il suo pieno consenso, nell’immensa grandezza donatale da Dio, anticipa quanto può esservi di benedetto, sebbene nasconda anche tutte le difficoltà cui andrà incontro.
Dio non lascia, però, che pronunci trepidante il suo «sì» e consente all’Angelo di illustrare la storia dei suoi antenati, come si racconterebbero a una nobile i suoi avi, per spiegarle la sua missione e il suo destino. A Maria è chiesto il compimento della sua stirpe: a suo Figlio «il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Il suo iniziale turbamento è come un seme del suo futuro soffrire presso la croce, anche se lei crede  che esso sia solo un segno della sua inadeguatezza alla vastità della missione conferitale.
Poiché la proposta riguarda la sua natura umana, Maria richiama l’attenzione: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». L’Angelo, allora, la eleva all’altezza spirituale di Dio, la innalza al reale mandato del Padre e da questo momento il Figlio che dovrà venire, non sarà figlio di Davide, ma solo Figlio di Dio.
Si realizza in lei il Nuovo Testamento e il Figlio di Dio, di cui si parla ora, non è più la continuazione e l’adempimento della profezia dell’Antico Testamento, ma il frutto della potenza dell’Altissimo, dello Spirito Santo che discende dal cielo.
Maria non è sola con il suo destino, è confortata e rassicurata nel sapere del “parallelo”  destino della cugina. L’Angelo glielo rivela, perché Maria possa far dono della sua vita con maggiore certezza. Nessun uomo, infatti, può portare completamente da solo il peso di una missione divina, anche il più solitario riceve il dono di un «tu» nel corso del suo mandato.
La Madre può quindi rispondere: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola».
La sua risposta è dettata da quello stesso atteggiamento di ubbidienza che possedeva prima dell’arrivo dell’Angelo, ma ora è accresciuta a tal punto che è diventata una parte dell’ubbidienza del Figlio verso il Padre.

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