Domanda del 12-12-2019
Buongiorno don Fabrizio, ma la necessità di una guida
						spirituale è una fase successiva ai movimenti o alcuni ne hanno bisogno e altri
						invece trovano la guida nel movimento stesso? E ancora, non è il mio caso, si
						può avere per guida direttamente Gesù, confessandosi naturalmente, partecipando
						alla vita della Chiesa con tutti i sacramenti ma avere per guida direttamente
						lui? Se fosse così però  come si ha la
						certezza che la via è  giusta e non ci
						stiamo ingannando da soli?
Lettera firmata
Il primo aspetto della tua domanda è ambivalente. Sarebbe
						meglio formularla in questo modo: Una persona ha sempre bisogno di una guida
						spirituale? La risposta immediata è sì.
						
						Per essere più precisi occorre dire che una persona che vive
						ai margini del Signore si può accontentare della vita spirituale della
						parrocchia, seguire i Comandamenti, restare lontano dai vizi capitali, ecc. Se
						invece è abbastanza “vicina” al Signore, ha bisogno di qualcuno che la guidi.
						Più si cammina con il Signore, più occorre una guida spirituale. Se fai
						attenzione, gli altri non ne sentono il bisogno, anzi, nemmeno si fanno delle
						domande.
						
						Non importa se uno segue la spiritualità di un Movimento,
						dipende dal cammino che si sta facendo. Ci sono dei Movimenti che accolgono
						delle persone che sono abbastanza lontane dal Signore (esempio i
						Neocatecumenali), all’inizio possono “nutrirsi” del cammino del Movimento, ma
						viene il momento in cui si ha bisogno di una guida.
						
						Il motivo di tutto questo è che sulla strada della santità
						ci sono molti ostacoli, il diavolo, primo tra tutti, che è capace di
						mascherarsi da angelo di luce. Per questo occorre una guida, possiamo essere
						ingannati. La guida spirituale, di norma un sacerdote, riceve la luce per
						scorgere i segni del maligno e aiutare la persona, la quale da sola – o con il
						presunto aiuto di Gesù – non sempre riesce ad accorgersi del male. A volte si
						scambia per bene quello che un padre spirituale vede chiaramente come un male.
						Il padre spirituale ha un aiuto in più per guidare la persona che le è
						affidata. La responsabilità è del direttore spirituale se la persona segue il
						suo consiglio, di fronte al Signore è lui che deve discutere. La persona è
						sempre senza responsabilità di fronte a Dio, sempre che non abbia un’idea
						chiara, in questo caso la deve dire al padre spirituale e con lui occorre
						discuterne.
						
						La persona è sempre libera, alle volte il Signore aiuta lei
						e il padre spirituale deve conformarsi, ma occorre parlarsi. 
						
						Nella tua affermazione finale, già indichi la soluzione:
						possiamo essere ingannati, occorre la luce di Dio per camminare in modo
						corretto, luce che il direttore spirituale riceve. Certo egli ha le sue
						responsabilità che sono serie, infatti, tutti, vogliamo andare incontro a Gesù.
						Nessuna nasce santo, occorre, con l’aiuto di Dio, diventarlo.
don Fabrizio
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