Domanda del 27-10-2019
Gentile don Fabrizio.
La contatto, per confrontarmi con lei, sul tema del celibato-sacerdotale, perché sembra che, il Pontefice, voglia abolirlo e, io, non sono minimamente favorevole! Gli Apostoli erano sposati, ma, poi, hanno lasciato tutto, per seguire Cristo: compresi mogli e figli. Gesù inoltre, dirà: «Chi ama il padre o la madre, o il marito o la moglie, o i figli più di me, non è degno di me». San Paolo, nelle sue lettere, afferma che, «Il Celibato è più eccellente del matrimonio e chi non si sposa, fa meglio». I Padri della Chiesa, sono tutti concordi, nell’affermare che, i sacerdoti, devono osservare il Celibato. Anche in passato, in diversi Concili, la Chiesa ha sempre ordinato per i sacerdoti il Celibato.
Nel Vangelo non ci sono “ Mezze verità”, il Vangelo va accolto nella sua interezza! Il Papa ha il dovere di difendere la dottrina-cristiana e, se non lo fa, ne risponderà davanti al Signore!
Non è vero inoltre, che, abolendo il Celibato Sacerdotale, si risolve “ La Crisi delle vocazioni; pensiamo ad esempio, ai Protestanti, dove i sacerdoti si possono sposare e hanno mancanza di vocazioni, molto più di quelle cattoliche!!! Il problema, a mio avviso, non è tanto nella quantità dei sacerdoti, ma, nella loro trasparenza! Un Prete non può e non deve tradire la sua missione: quella di preoccuparsi della cura delle anime!! Se poi, lui incomincia a mettere al primo posto: la carriera, o la famiglia, svilisce il Sacerdozio!
Nella vita bisogna prendere delle decisioni ben precise e, una scelta, comporta sempre impegnarsi in una “Direzione e rinunciarne ad un’altra: non si può scegliere tutto!”. Vorrei però, sentire, anche la sua opinione.
La ringrazio!
Lettera firmata
Carissimo, a
parte il fatto che alcune citazioni non sono completamente corrette, io
personalmente sono d’accordo con lo spirito della Chiesa (e le citazioni
bibliche) che, almeno nella Chiesa cattolica d’occidente, prevede il celibato
per i sacerdoti.
I motivi sono molti, alcuni teologici, altri storici, ecc. È
necessario fare questa semplice considerazione: il matrimonio come anche la
consacrazione presbiterale, prevedono l’esclusività.
Una moglie desidera l’esclusiva
di suo marito, non sarebbe disposta a condividerlo con nessun altro, fosse
anche la Chiesa. Allo stesso modo, io penso, anche Gesù Cristo desidera
l’esclusiva dei suoi ministri, (come anche dei religiosi). Non da ultimo
occorre considerare che nel momento della scelta, in casi particolari, dove va
l’attenzione del sacerdote? Verso la moglie e i figli eventuali o verso i
parrocchiani?
Penso che la
mia posizione sia abbastanza chiara. Auguri.
don Fabrizio
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