Chiara Lubich - Cammimo per incontrare Dio

I Cercatori di Dio
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Che senso ha la Quaresima?
Ha detto che...
Ma che senso ha la Quaresima per la nostra vita cristiana? Essa ci ricorda, fra il resto, che la vita è lotta, è corsa.
Lo diceva Caterina (da Siena): "Correte, correte ché il tempo è breve."
Il suo "correte" faceva eco a quello dell'Apostolo: "Non sapete che i corridori nello stadio corrono sì tutti, ma uno solo riporta il premio? Correte dunque in modo da riportarlo. Ma quelli che partecipano alla gara s'impongono ogni sorta di privazioni: essi per ottenere una corona corruttibile, noi, invece, per una incorruttibile."
Ecco le privazioni. Chiamiamole come vogliamo: sono quelle piccole operazioni contro l'io, contro gli istinti, contro l'egoismo congenito che la Quaresima propone per avvicinarci a Gesù Cristo.
Dal diario di Chiara 18-1-1972 - Centro Chiara Lubich
Lubich
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BREVE BIOGRAFIA
Chiara Lubich nasce a Trento il 22 gennaio 1920, seconda di quattro figli. La madre è fervente cattolica, il padre socialista. Il fratello Gino è fra le fila dei partigiani, poi giornalista dell'Unità. Poco più che ventenne, insegna alle scuole elementari ed inizia gli studi di filosofia all'Università di Venezia, spinta da un'appassionata ricerca della Verità, quando durante la seconda guerra mondiale, sul crollo di ogni cosa, comprende che solo Dio resta: Dio che è Amore.
La sua vita si trasforma. Risponde al suo Amore scegliendolo come unico Tutto: è il 7 dicembre 1943, data che segna convenzionalmente gli inizi del Movimento che nascerà. Il 13 maggio 1944  Trento è colpita da uno dei più violenti bombardamenti. Anche casa Lubich è gravemente lesionata. Mentre i familiari sfollano in montagna, Chiara decide di rimanere a Trento per non abbandonare la nuova vita nascente. E’ tra i poveri di Trento che inizia quella che Chiara definisce "una divina avventura". "Qualunque cosa hai fatto al minimo l'hai fatta a Me". Condividono con i poveri tutto ciò che hanno.
In piena guerra, viveri, vestiario e medicinali arrivano con insolita abbondanza, per le molte necessità. Sperimentano l’attuarsi delle promesse evangeliche: "date e vi sarà dato", "chiedete e otterrete". Di qui la convinzione che nel Vangelo vissuto è la soluzione di ogni problema individuale e sociale. Nelle parole di Gesù, calate una ad una nel quotidiano, e in particolare nel comandamento che Gesù dice "nuovo" e suo, "amatevi l'un l'altro come io ho amato voi" intuiscono esservi la legge perché si ricomponga l’umanità disgregata. E nel testamento di Gesù "che tutti siano uno", trovano il perché della loro vita: "eravamo nate per l’unità, per concorrere a realizzarla nel mondo". Tra le macerie abbraccia una donna impazzita dal dolore, che le grida la morte dei suoi 4 figli. Avverte la chiamata ad abbracciare il dolore dell'umanità.
Dall’incontro, nel 1948, con Igino Giordani, deputato, scrittore, ecumenista, padre di 4 figli, il Movimento nascente ha una sua nuova apertura sul sociale, sulla famiglia e poi sul mondo ecumenico, tanto che Giordani viene considerato cofondatore. Per l’impatto con la sofferenza della Chiesa dell’oltre cortina, nell’incontro con chi era riuscito a fuggire, la spiritualità dell'unità si diffonderà in tutto l’Est europeo sin dagli anni sessanta. Da quel piccolo gruppo nasce e si diffonde un movimento di rinnovamento spirituale e sociale chiamato Movimento dei Focolari.
Pur essendo una realtà unica, per la varietà delle persone che lo compongono (famiglie, giovani, sacerdoti, religiosi e religiose di vari istituti, e vescovi), si snoda in 18 diramazioni, di cui 6 movimenti ad ampio raggio: Famiglie Nuove, Umanità Nuova, Movimento Parrocchiale, Movimento Diocesano, Giovani per un mondo unito, Ragazzi per l'unità, e molteplici realizzazioni tra cui il progetto per una Economia di comunione in cui sono impegnate oltre 750 aziende. 26 le cittadelle di testimonianza, case editrici, periodici in varie lingue, più di 1000 opere e attività sociali.
Con la diffusione mondiale del movimento, crollano nazionalismi e razzismi - pur a dimensione di "laboratorio" - anche nei punti caldi del mondo, come Medio Oriente, Balcani, Congo e Burundi, Irlanda del nord. "Lo sviluppo del Movimento dei Focolari getta ponti tra le persone, le generazioni, le categorie sociali e i popoli, in un’epoca in cui le differenze etniche e religiose conducono troppo spesso a conflitti violenti": è la motivazione del Premio Unesco ’96 per l’Educazione alla Pace. Questo contributo è riconosciuto anche da altri premi internazionali, come il Premio Diritti Umani ’98, e da cittadinanze onorarie conferitele da città come Buenos Aires, Roma, Firenze.
L'esperienza del "date e vi sarà dato", vissuta agli inizi, si ripete cogli anni nelle più diverse situazioni quotidiane, per la comunione dei beni che diventa stile di vita nel Movimento. Si sperimenta in modo particolare nelle oltre 1000 opere e attività sociali. Nei Paesi emergenti, gli indigenti stessi trovano una via per riscattarsi da situazioni subumane.
È per l'impatto con il dramma della miseria alle periferie di una metropoli come San Paolo, durante un viaggio in Brasile, nel 1991, che Chiara dà il via al progetto dell’Economia di Comunione, che ispira ora la gestione di centinaia di aziende nel mondo e fa intravedere una nuova teoria economica. Viene presentata in convegni promossi da numerosi atenei e organizzazioni internazionali, come a Strasburgo, in occasione del 50° anniversario del Consiglio d'Europa, dove Chiara stessa è invitata ad intervenire.  
Dal 1997 al 1998 si dedicò ad aprire nuove prospettive per il dialogo interreligioso: fu invitata a parlare della sua esperienza cristiana in Thailandia a 800 tra monache e monaci buddisti; a New York a 3.000 musulmani afroamericani nella moschea di Harlem, ed in Argentina alla comunità ebraica di Buenos Aires.
Il 2 novembre 2006, all'età di 86 anni, venne ricoverata per un paio di mesi al Policlinico Gemelli di Roma per un'infezione polmonare acuta.
All'inizio di febbraio 2008 Chiara Lubich ebbe un aggravamento delle condizioni di salute e fu nuovamente ricoverata al Gemelli. Al suo capezzale giunse una lettera personale del Pontefice e la visita del patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I (a Roma in occasione del suo incontro con il Papa in Vaticano). Il 13 marzo 2008, non essendovi più nessuna possibilità di intervento da parte della medicina, chiese e ottenne di essere dimessa per poter tornare nella sua casa a Rocca di Papa, dove è morta serenamente il giorno dopo, all'età di 88 anni.
Al suo funerale, il 18 marzo, parteciparono migliaia di persone, tra cui numerose le personalità politiche e i rappresentanti di altri movimenti ecclesiali, delle diverse Chiese Cristiane e religioni. Papa Benedetto XVI fece giungere un suo messaggio, in cui affermava che la Lubich era una donna in piena sintonia col pensiero dei papi, che talvolta riusciva ad intuire ed attuare in anticipo. Nella sua omelia, il cardinal Tarcisio Bertone la indicò come uno degli "astri lucenti" del XX secolo, accanto a personalità come Madre Teresa di Calcutta.
Le è succeduta alla guida del Movimento, Maria Voce, una delle sue più strette collaboratrici, eletta all'unanimità dall'Assemblea Generale del Movimento, il 7 luglio 2008, per un mandato di sei anni, poi rinnovato dall'assemblea del 2014.
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Responsabile don Fabrizio Maniezzo

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